Ex Chiesa di San Giuseppe (AT)



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      La chiesa è a pianta rettangolare, rigorosamente rettilinea anche nella parte absidale. La facciata è barocca, con la presenza nella parte alta di una finestra "serliana".

      Al centro, decorazioni e affrescchi  raffigurante San Giuseppe tra gli angeli musicanti, ed il simbolo della Trinità; ai lati sopra le balconate, appaiono teste di angioletti e nei pennacchi sono dipinte grandi figure di angeli a sostenere i capitelli.

      Il 5 settembre 1802, venne soppressa ed i beni venduti all'asta. Soltanto nel 1827, i religiosi furono fatti tornare per assistere i militari malati ospitati nel complesso fino al 1859. Da quel momento in poi le destinazioni d'uso della chiesa e convento annesso furono prettamente militari.
Per la chiesa di San Giuseppe abbiamo eseguito grosse operazioni di restauro statico, conservativo, e pittorico,  abbiamo realizzato un pavimento in coccio pesto,  e dotato la struttura di impianti tecnologicamente all'avanguardia,  permettendo il riutilizzo dello stabile, come sede di mostre ed avvenimenti culturali.

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Battistero di Asti



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Il complesso del Battistero di San Pietro è costituito principalmente da tre edifici: la quattrocentesca chiesa quadrata, l'adiacente Rotonda con la sua torre della metà del XII secolo ed il vicino chiostro, del quale una parte era destinata ad Ospedale dei Pellegrini ed una a Casa Priorale, mentre attaualmente è sede del Museo Paleontologico ed Archeologico.

Per il Battistero abbiamo eseguito lavori di risanamento architettonico, restauro conservativo e adeguamento degli impianti alle normative vigenti e l’abbattimento delle barriere architettoniche. 

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Lapidario di Asti



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Il museo si caratterizza per la sua duplice realtà di sito archeologico e di sede museale.  L'area ovest del museo mostra una ricca stratificazione di testimonianze archeologiche. La più straordinaria è la cripta di S. Anastasio, costruzione a pianta basilicale, suddivisa in tre navatelle con volte a crociera. Il nucleo più antico (XI sec.), presenta colonne e capitelli di recupero di età romana e altomedievale, mentre gli ampliamenti a est e a ovest videro l'impiego di colonne e capitelli in arenaria appositamente realizzati.

Per il Museo abbiamo eseguito opere di restauro conservativo, riqualificazione funzionale, ampliamenti, risanamento igienico, abbattimento delle barriere architettoniche ed adeguamento alle normative vigenti. L'intervento è stato completato con la realizzazione di un locale adibito a deposito, dotato di apposite scaffalature per la conservazione dei "pezzi" ed attrezzato in modo da poter effettuare il restauro dei reperti in loco. Con il totale rifacimento degli impianti tecnologici tutti i locali sono stati dotati di: riscaldamento, aerazione forzata e deumidificazione, atti a garantire condizioni ambientali idonee a soddisfare sia le esigenze dei materiali esposti che le necessità derivanti dall'uso pubblico degli ambienti e rispondere a criteri di funzionalità e semplicità di esercizio e gestione.

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Chiesa di S. Filippo in Pennabilli (PU)



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Un documento datato 1852, riguarda la perizia stesa dal sig. Domenico Valloni, muratore, su certi lavori di restauro alla chiesa, all’interno, cagionati, si dice dall’umidita “… che viene dalla terra fresca…” .nel 1919 la chiesa fu chiusa al pubblico perché lesionata gravemente dal terremoto. Nel corso dell’ultima guerra la chiesa riportò danni che furono riparati nel 48-50 dal genio civile di Pesaro. Nel 1965 con il terremoto del 13 agosto si aggravarono di molto le condizioni statiche.

Per la chiesa di San Filippo abbiamo risanato il grave dissesto di origine franosa, mediante la realizzazione di micropali, lungo il perimetro,  sia all’interno che all’esterno successivamente collegati, abbiamo dato continuità alle murature portanti mediante cuciture e iniezione consolidanti con materiali fluidi aggrappanti, realizzazioni di cerchiature e incatenamento delle pareti mediante tiranti metallici, consolidamenti dei solai lignei, consolidamento statico e miglioramento antisismico. Successivamente, abbiamo eseguito  interventi di restauro storico,  tenendo in debita considerazione la tipologia dei materiali preesistenti e le caratteristiche dell’edificio. Infine l’edificio è stato dotato di impianti  elettrici e un impianto termico.

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Convento San Giacomo Cerreto di Spoleto



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Fondato tra il 1100 ed il 1200 l'interno del convento  custodisce affreschi di scuola umbra realizzati tra il XIV e XVI secolo, in particolare le storie dei Santi Giovanni e Caterina, oltre alle splendide immagini dellaMadonna con Bambino e della Crocifissione.

Per il convento di San Giacomo, abbiamo eseguito lavori di consolidamento strutturale, mediante cuciture e iniezione consolidanti,abbiamo eseguito interventi di fissaggio degli affreschi gravemente distaccati dai supporti murari.  Pulitura della pellicola pittorica, e saggi stratigrafici per l’individuazione di superfici decorate e/o intonaci antichi da salvaguardare nonché liberare i bordi dei dipinti murari da tinteggiature e intonaci sovrastanti.

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 Santuario di Santa Maria delle Stelle Cagli (PU)



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La chiesa trecentesca è un inalterato esempio di architettura rinascimentale (con alcune tardive espressioni gotiche quali le monofore trilobate). Ha una pianta a croce greca (un po’ allungata verticalmente) e sembra, per il suo stile, di precoce derivazione dal modello che Giuliano Sangallo utilizza a Prato nel 1485 per la chiesa di Santa Maria delle Carceri.

Per il santuario abbiamo eseguito consolidamenti delle murature portanti tramite iniezioni a saturazione in malta di calce, sottofondazioni in muratura di mattoni pieni, bonifica idraulica delle murature, rifacimento dei solai di calpestio e di copertura nella canonica, ricostruzione del portico, risarcitura di lesioni, interventi di cuci scuci in pietra e mattone, intonaci in malta di calce con saggi su pareti affrescate, recupero statico e pittorico di affreschi, opere di finitura interne compreso impianto elettrico, idrico-sanitario, di riscaldamento, fognatizio,  infissi, scale, intonaci, sistemazione esterna, adeguamento dell’opera finita da parte di portatori di handicap.

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