Il castello degli Agolanti

Castello degli agolanti

Riccione

Download

Rss

Il Castello era anticamente luogo di villeggiatura e residenza estiva della famiglia Agolanti, da cui poteva controllare i possedimenti terrieri e l'attività agricola. Attorno al 1786 fu danneggiato dal terremoto e divenne successivamente una casa colonica che fu venduta al Comune di Riccione nel 1982. Il Castello recentemente è stato oggetto di un notevole restauro che ha interessato anche tutta l'area circostante.

Tra i fatti storici degni di menzione va citato l'arrivo nel 1657, della Regina Cristina di Svezia, costretta a dimorare nel Castello degli Agolanti perchè a Roma, dove era diretta, era scoppiata una epidemia.

Attualmente il Castello ospita un museo.

Per il Castello degli Agolanti abbiamo eseguito lavori di Restauro statico, funzionale  e conservativo.

__________________________________________________________________________

Il castello di Masino



FotoSlide Rss

Costruito nel secolo XI dai conti Valprega è diventato una residenza ufficiale nel XVII secolo. Il castello è circondato da mura e torri ed è inserito in un parco all'Inglese che domina il Canavese.

Oggi il castello è di proprietà del Fondo Italiano per l' Ambiente. Guardalo sul sito

      Il castello di Masino è stato costruito nel 1070. Di proprietà dei conti di Valperga, per dieci secoli ne seguì le vicissitudini, subendo rimaneggiamenti e distruzioni. Per questo motivo dell'originario impianto architettonico a pianta quadrilatera oggi resta poco, anche se tutt'ora in buone condizioni per i lavori di restauro intrapresi dal FAI. Internamente invece il castello conserva ancora gli splendidi stucchi e l'arredo originario. Questa ricchezza ornamentale, diventata ormai vero patrimonio artistico italiano, la si deve soprattutto al vicerè di Sardegna Francesco II. Nella cappella gentilizia del maniero si trovano le ceneri del primo re d'Italia nel 1002, Arduino. Imperdibile lo splendido parco ottocentesco che circonda il castello

Oggi il castello è di proprietà del Fondo Italiano per l' Ambiente. Guardalo sul sito del FAI 

__________________________________________________________________________

Il Castello di Pescolanciano (IS) 



FotoSlide Rss

L’imponente maniero, di pianta esagonale, si erge a nord del paese, su un colle che scende ripido nella parte posteriore, molto più dolcemente nella parte anteriore dove è preceduto da case.  Insieme alle pertinenze, costituisce il borgo medievale del paese.  Il Castello domina la fondo valle “Trignina”, di collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico, dalla quale è ben visibile il ponte levatoio, tuttora unico accesso al maniero.

Nel Castello viene istituita una fabbrica di porcellane (1783-1795) a opera del Duca Pasquale d’Alessandro.

La manifattura di “maioliche e terraglie” acquisisce fama specialmente per le opere in biscuit, le quali si rilevano pari, se non superiori a quelle prodotte presso la Real Fabbrica di Portici, tanto che il Re Ferdinando IV ne elogia le fattezze.

Il fatto determina forti gelosie da parte del direttore della Regia Fabbrica il quale, secondo quanto tramandato nella famiglia d’Alessandro, si opera, riuscendoci, a sabotare e addirittura a incendiare la fabbrica di Pescolanciano (1795).

Per il castello di Pescolanciano abbiamo eseguito interventi di restauro statico.

__________________________________________________________________________

 

 

 

Mura e aree esterne della Rocca di Campiglia Marittima (LI)



FotoSlide Rss

La Rocca è testimone di tre diversi millenni di storia: dai primi ritrovamenti di un villaggio dell VIII-IX sec, all'arrivo dei potenti conti  della Gherardesca fino ad oggi che siamo ormai nel terzo millennio e cerchiamo di capire la nostra storia.

La storia del castello comincia molto prima di quanto indichi il primo documento, del 1004, in cui Campiglia M.mma viene nominata in una atto di donazione al monastero benedettino di S. Maria di Serena rinvenuto negli archivi dei conti della Gherardesca.
Gli scavi archeologici, hanno riportato alla luce interessanti reperti che, prima esposti nel museo di Palazzo Pretorio, trovano oggi una loro collocazione naturale nel museo allestito nel vecchio cassero della Rocca e nell'acquedotto che intorno al 1930 vi venne costruito vicino.
Dopo un'imponente e impegnativa opera di restauro statico e conservativo il complesso monumentale torna all'antico splendore, include anche un'area esterna fruibile come parco urbano e sempre aperta.

__________________________________________________________________________